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Shiatsu

Lo shiatsu si può definire come una tecnica manuale portata attraverso pressioni effettuate con il pollice, il palmo delle mani, il gomito, nonché, in alcuni stili, con la nocca, il ginocchio ed il piede; la parola stessa in giapponese significa infatti shi- dito e atsu-premere. Una parte di queste tecniche trova origine e si evolve da alcune forme di manipolazione e massaggio tradizionali orientali; si differenzia però da queste per la sua recente origine (periodo tra le due guerre mondiali) e per la particolare caratteristica di utilizzare pressioni costanti e perpendicolari alla superficie del corpo trattata; non è corretto definirlo “massaggio” in quanto non esistono nello shiatsu sfregamenti e impastamenti, tanto meno manipolazioni vertebrali o di altro genere, si riceve vestiti con abiti comodi e non vengono usate né creme né oli.

Il trattamento si riceve in genere sdraiati a terra, durante sedute che durano generalmente un’ora; si può effettuare anche sul lettino o da seduto, perfino sulla sedia a rotelle: ciò è particolarmente importante per mettere a loro agio le persone anziane o con problemi di mobilità.
L’operatore non impiega forza muscolare per eseguire il trattamento dato che sfrutta il peso del suo corpo in maniera perpendicolare alla zona da trattare. Insieme alle pressioni si utilizzano frequentemente anche gli stiramenti di alcune parti del corpo. La finalità ultima dello shiatsu è sostenere le capacità di autoriparazione che l'organismo mette continuamente in atto e riequilibrare l’energia che scorre dentro di noi favorendo il rilascio delle tensioni che potrebbero avere ripercussioni negative non solo sul corpo ma anche sulla psiche.

Lo Shiatsu non è una terapia medica, tuttavia può affrontare disturbi, dolori, patologie e malesseri generalizzati, in modo diverso dalla medicina tradizionale occidentale. Lo Shiatsu si pone di fronte alla persona che lo richiede non come una soluzione ad un disturbo, ma piuttosto come una domanda a cui solo quella persona può rispondere. Tori (l’operatore shiatsu che esegue il trattamento) non è un terapista, uke (colui che riceve il trattamento) non è un paziente: sono due persone che si relazionano, attraverso lo shiatsu, per cercare di capire insieme cosa genera lo squilibrio energetico di uke e per ricondurre l’energia di uke ad una circolazione armoniosa.

Lo shiatsu parla di sé soprattutto attraverso la pratica, perché durante un trattamento la comunicazione tra tori e uke avviene su più livelli, molti dei quali “invisibili”. La relazione che si instaura tra tori e uke va oltre la semplice “terapia”, diventa una diversa concezione e coscienza di sé che comincia sul tatami e non finisce lì: infatti uke porta dentro di sé ciò che ha ricevuto durante il trattamento e lo rielabora, anche inconsciamente, sviluppando una diversa consapevolezza di sé.